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RIFLESSIONI SUL PIANO ISS

Riflessioni sul Piano ISS

Daniela Lanfranco, Comitato Scientifico

Livia Mascitelli, Gruppo di Pilotaggio della Regione Lazio

Silvana Saiello, Gruppo di Pilotaggio della Regione Campania.

Gli interventi si propongono di:
a) raccontare cosa si sta facendo per il Piano ISS;
b) raccogliere contribuiti utili affinché il Piano ISS possa definitivamente concretizzarsi, così come sta già accadendo in molte Scuole in questo anno scolastico.

Per concretizzare si intende superare la fase sperimentale e proporsi quale modello nazionale di linee guida utili alla innovazione del processo di insegnamento/apprendimento delle Scienze Sperimentali, dalla Scuola Primaria al Biennio delle Scuole Secondarie di II grado. Anche per questo motivo si è scelta per ISS la denominazione di “Piano” in luogo di “Progetto”. Tutti i Soggetti coinvolti inten-devano comunicare, fin dall’inizio, la volontà di lavorare insieme
con l’obiettivo di trasformare in modo organico, strutturato per il futuro, l’odierno modo di “fare scienze”.

Esiste attualmente una ampia documentazione[1], sia cartacea che multimediale, di ciò che è stato fatto anche se, purtroppo, ancora troppo poco diffusa, persino tra gli addetti ai lavori.

Per entrare nel merito riteniamo possano essere utili spunti di discussione alcune parti di una sintesi operata tra le relazioni sulle attività del Piano ISS presentate dai Responsabili degli Uffici Scolastici Regionali nell’ incontro del 9 luglio 2008 presso il MIUR.

In particolare reputiamo opportuno mettere in evidenza alcuni punti di forza, insieme ad alcune aree che andrebbero migliorate:

Punti di forza:
• avvio ad una riflessione sui metodi d’insegnamento e alla sperimentazione di eventuali cambiamenti;
• creazione di reali Comunità di pratiche tra le Scuole della Rete;
• approccio metodologico per l’insegnamento delle Scienze che superi il confine tra le discipline a vantaggio dell’integrazione dei saperi;
• realizzazione di percorsi secondo i parametri ISS, allo scopo di ottenere effetti positivi nelle classi, produzione di materiali, sia didattici che di documentazione, e monitoraggio dei processi;
• impegno e motivazione dei tutor;
• collaborazione tra Associazioni disciplinari, Musei, Università ed altre realtà territoriali in alcuni casi scoperte” e coinvolte per la prima volta proprio nel Piano ISS;
• collegamenti tra soggetti impegnati in altri Progetti dell’area scientifica quali, ad esempio, “Lauree scientifiche” e “Scuole aperte”;

Elementi di criticità:
1. alcune problematicità nell’inserire e sperimentare coerentemente e fattivamente nella programmazione annuale delle classi le nuove proposte didattiche emerse dai Seminari del Piano e/o dal lavoro nel Presidio a causa di “sfasamento” con i tempi del POF, stipula degli accordi di rete, tempi di formazione dei tutor, interazione con la Piattaforma ANSAS;
2. inadeguata e/o tardiva divulgazione del Piano ISS nelle Scuole;
3. limitata condivisione delle attività, spesso ottime, svolte nel singolo Presidio con gli altri Presìdi, perfino se operanti nella stessa Regione.
Poiché la parola-chiave del piano ISS è Ricerca-Azione, metodologia che presuppone la capacità di osservare e di osservarsi in un processo continuo di riflessione e rimodulazione, si ritiene utile analizzare le criticità emerse e illustrare che cosa si sta facendo per superarle.

Punto 1: a partire dal mese di marzo 2008, con il contributo dei tutor dei Presìdi coinvolti, sono stati messi a disposizione della Comunità ISS, nella piattaforma ANSAS – Apprendimenti di base – Area scientifica, ventisei lavori che analizzano percorsi ISS attuati negli aa.ss. 2006-07 con l’obiettivo di promuovere quella attività di ricerca, applicata alla didattica delle scienze sperimentali, che prevede che tutte le attività svolte in un dato contesto siano progettate, pianificate, eseguite, documentate, rivisitate, valutate, ri-progettate all’interno di gruppi di
lavoro i cui componenti agiscono con le proprie competenze, coscienti di partecipare ad un processo che prevede un costante interscambio di ruoli, docente/discente, conduttore/osservatore. Tale processo in nessun momento trascura le parole-chiave del Piano ISS: didattica laboratoriale e curricolo verticale.
Inoltre, con un grande impegno da parte di tutti i soggetti delle Associazioni coinvolte, nei mesi di luglio e agosto 2008 è stato predisposto un documento “Suggerimenti rivolti ai tutor per il lavoro di progettazioneprogrammazione e gestione delle attività di Presidio per l’a.s. 2008/09”[2]. Anche questo documento è a disposizione di tutta la Comunità ISS dal 19/9/08.
Contemporaneamente si è attivato un supporto in rete: quattro Forum con Moderatori impegnati a sostenere e/o aiutare i tutor, ma anche i Dirigenti Scolastici, ad inserire nella propria offerta formativa, in modo sistematico,
tematiche di scienze sperimentali trattate secondo quanto sperimentato nel Piano ISS. Tale documento, ancora secondo la filosofia ISS, è “aperto” al contributo di
quanti vorranno impegnarsi a cooperare affinché il Piano ISS esca dalla fase sperimentale per proporsi come modello nazionale per l’innovazione del processo
di insegnamento/apprendimento.
Punti 2 e 3: il futuro prevede un raccordo continuo più omogeneo, coerente ed organizzato tra il livello territoriale e quello nazionale. Ai Gruppi di Pilotaggio Regionali è demandata una maggiore responsabilità di intervento,
contemporaneamente si richiede una maggiore capacità di gestione e un supporto più strutturato e qualificato da fornire ai Presìdi ed alle Scuole a questi afferenti.

A valle delle progettazioni messe a punto dai Presìdi, per l’a.s. 2008/09 è previsto quanto segue:
“I gruppi di pilotaggio regionali predispongono un piano integrato di Presìdi aggregati in relazione alle progettazioni formulate dai medesimi. I docenti-tutor
sono divisi in gruppi di lavoro assemblati secondo criteri territoriali. Ad ogni gruppo partecipano 15 docenti–tutor per un numero complessivo di 5 Presìdi. I gruppi di lavoro territoriali coordinati da docenti componenti del Gruppo di
pilotaggio regionale o designati dal Gruppo di pilotaggio nazionale, d’intesa con quello regionale, favoriscono il confronto – in presenza e on line – tra i docenti tutor per consentire loro di pervenire, attraverso un’attività collaborativa, alla programmazione definitiva delle attività di ricerca-azione del Presidio” [3].

La piattaforma ANSAS, attraverso l’istituzione di Forum dedicati, fungerà da luogo di incontro tra tutti gli operatori del Piano.

Infine “in un apposito seminario di lavoro del Comitato scientifico, con i moderatori dei forum…, i coordinatori dei gruppi territoriali… ed i referenti regionali si metteranno a punto strumenti e azioni di accompagnamento e di
osservazione del lavoro dei Presìdi coordinati a livello regionale e nazionale” [4]

[1] M.P.I-Dipartimento per l’Istruzione, Piano ISS, I Seminario Nazionale: novembre-dicembre
2006 , MNST Leonardo da Vinci, Milano,1,2 (2007);
M.P.I-Dipartimento per l’Istruzione, Piano ISS, I Seminario Nazionale: novembre-dicembre 2006,
Città della Scienza, Napoli, 2 (2007);
I.Gatti, Piano ISS, Annali della Pubblica Istruzione, Le Monnier, 1, (2007), 37-90;
ANSAS – Apprendimenti di base – Area Scientifica;
VI Conferenza Nazionale Divisione di Didattica Chimica
[2] MIUR: Nota prot. n.15061 del 18 settembre 2008
[3] cfr.2
[4] cfr.2

Tratto da “Atti della VI Conferenza Nazionale”, Bari 30 ottobre – 1 novembre 2008

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