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Messaggio del Presidente SCI sull'impiego di armi chimiche in Siria

La Società Chimica Italiana condanna con forza l’uso reiterato delle armi chimiche che è stato fatto in questi giorni sul territorio siriano.
La memoria delle 1429 vittime siriane nel 2013 è ancora viva nella coscienza di tutti noi. Quelle morti portarono nel Settembre del 2013 alla adesione  della Siria alla Convenzione sulla proibizione della produzione,
dell’immagazzinamento, dell’uso delle armi chimiche e sull’obbligo  della loro distruzione. La Convenzione, firmata nel 1997 da 87 Paesi,  diventati 190  nel 2012 e 192 nel 2013 ( in seguito alla adesione di Somalia e Siria)  impegna
questi paesi a distruggere le armi chimiche e gli impianti per la loro produzione.
Attualmente la Convenzione è gestita dall’OPCW (Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons) con sede all’Aia, che il 9 ottobre del 2013 ha ricevuto  il premio Nobel per la Pace.
E’ importante che tutti i chimici siano consapevoli delle implicazioni che questa Convenzione ha avuto sulla sicurezza dell’umanità: la disattivazione  degli impianti di produzione delle  armi chimiche, la distruzione di tali armi
già immagazzinate ed il controllo dei siti di produzioni chimiche a scopi pacifici, ma potenzialmente utilizzabili per produrre armi chimiche.
Dobbiamo ricordare inoltre che è stato creato un comitato scientifico interno all’OPCW  avente il compito di controllare possibili scoperte di nuove armi chimiche o nuove sostanze a tossicità acuta. Di tale comitato, costituito
da 23 tecnici, in gran parte chimici e medici, selezionati dalla direzione dell’OPCW in base al loro curriculum scientifico e professionale, fa parte il Socio prof. Ferruccio Trifirò.
Nel 2016, durante il congresso EuCheMs di Siviglia, la SCI, come tutte le altre società chimiche ha firmato una dichiarazione che deplora l’uso di armi chimiche  in Siria chiedendo misure severe per chi viola i divieti stabiliti
dalla Convenzione.
Lo sdegno che ognuno di noi prova per questo ennesimo episodio di crimine contro l’umanità ci deve però impegnare non solo a condannare e denunciare, ma anche a tenere alta la nostra attenzione ed il nostro impegno nel sostenere la OPCW, non solo nella sua azione di individuazione e distruzione delle armi chimiche in circolazione ma anche in quella di controllo della ricerca volta a produrne delle nuove.

 

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